OLTRE IL CONFINE


Non era un uomo incline ai sentimentalismi.
La sferzata gelida che lo colpi' appena si chiuse la porta alle spalle lo colse alla sprovvista.
Era la seconda volta che gli succedeva in quel lunedi' mattina nebbioso in cui si era
svegliato di umore peggiore del solito.
La prima era stata quella telefonata inaspettata.

Si accese un'altra sigaretta. Fisso' il fumo con aria assorta: speranza era ormai una parola
priva di significato per lui.
Soffrire non ha senso quando gia' stai tirando la vita coi denti. Ma, in fondo,
niente aveva un senso.
All'improvviso gli tornarono alla mente l'altalena di legno e la grande quercia frondosa.
L'espressione del suo viso si fece nuovamente impenetrabile.
Nessuna speranza, nessuna paura. Getto' il mozzicone e si avvio' verso il consueto
edificio fuori mano.

Lei aveva bisogno del suo aiuto. Se avesse fallito anche questa volta, non si sarebbe
sottratto al suo destino.
Era l'ora dell'appuntamento: accenno' ad un sorriso mentre fissava la porta chiusa
nella solita stanza.
Non voleva piu' aspettare, varco' la soglia.
La parete candida si richiuse su di una verita' di cui molti avrebbero avuto paura.

copyrigth (c) Gabriella Zago