RIFLESSI DALLO SPECCHIO SCURO


Stava dormendo; lo vidi entrando nella stanza debolmente illuminata dal
chiarore notturno, il braccio candido abbandonato verso il tappeto.
La sottile linea blu, delicata e terribile, si rifletteva tenuamente nello specchio,
e la riconobbi come mia.
Mi stava chiamando da molto lontano. Non fui capace di non rispondere.
Quella sete e' inestinguibile.

Il suo sguardo di rassegnata dolcezza mi invito' ad una danza senza ritmo
che avevo scordato di saper ballare.
Appartenevamo entrambi allo stesso dolore.
Dal mondo di sotto non si dovrebbe poter tornare.


copyrigth (c) Gabriella Zago