UN ALTRO MONDO


Mi ero cacciato da solo in quel guaio
e ora dovevo venirne fuori.
La foresta accanto alla riserva indiana, di cui il nonno mi aveva tante volte raccontato,
la sera, tra cielo e fuoco, mi aveva incantato, sino a farmi perdere il senso del tempo e
della distanza.

Notte senza luna, strada smarrita, vento gelido che sibila.
Una radura: la corteccia bianca delle betulle crea una parvenza di luce.
Avanzo con cuore puro: eterna pace a voi, eredi di spiriti indomiti e guerrieri,
ora nuovamente liberi; spoglie mortali che riposano nell'abbraccio della natura,
scura e silenziosa.

Non sono solo.
Alzo lo sguardo: e' li' per indicarmi un sentiero verso la collina.
Lo seguo senza chiedere quello che gia' credo di sapere.
La marcia e' lenta e regolare; la cima della collina sembra allontanarsi.
Un chiarore di fiamma che danza mi rivela l'altro me stesso.
E' tempo di tornare la' da dove sono venuto.


copyrigth (c) Gabriella Zago